Chi abitava la domus romana?
La domus era l’abitazione delle ricche famiglie patrizie, mentre le classi povere abitavano in palazzine chiamate insulae.
Come era fatta la domus romana?
La domus romana era di pianta rettangolare, solidamente costruita su un solo piano con mattoni o calcestruzzo (impasto di sabbia, ghiaia, acqua e cemento), e si differiva dalle odierne case moderne per l’orientamento che era verso l’interno anziche’ verso l’esterno.
Come erano decorate le domus romane?
Le stanze potevano essere pavimentate con tecniche speciali di diverso pregio: cocciopesto, piastrelle di terracotta, mosaici in bianco e nero o a colori, e preziosissimi pavimenti in marmo detti sectilia. Le pareti e a volte anche il soffitto erano decorate con affreschi.
Come erano strutturate le case romane?
Le case romane avevano tutte una forma quadrangolare. Erano completamente chiuse verso l’esterno con poche finestre, piccole e posizionate verso l’alto. Esso giungeva fino al centro della casa dove c’era l’atrio, ovvero uno spazio quadrato, scoperto, sul quale si trovavano le porte delle varie stanze.
Chi viveva nelle insulae romane?
Le insule erano destinate ai plebei, mentre i patrizi abitavano nelle domus. Nella forma più tipica si trattava di edifici quadrangolari, con cortile interno (cavedio), talvolta porticato, sul quale erano posti i corridoi di accesso alle varie unità abitative (diremmo oggi gli “appartamenti”).
A cosa serve l’apertura sul tetto della domus?
Il compluvium consisteva in un’ampia apertura rettangolare che era solitamente collocata al centro del soffitto dell’atrio. Esso consentiva l’ingresso della luce solare che illuminava di riflesso le stanze adiacenti, dato che l’atrio, non avendo in genere pareti esterne, era sprovvisto di normali finestre.
Come erano arredate le case dei plebei?
Gli appartamenti delle insulae erano di vario tipo, ma quasi tutti erano angusti, bui e privi di servizi: la latrina e la fontana da cui attingere l’acqua, infatti, erano in comune a tutti i condomini. Il mobilio era scarno: qualche sedia, delle cassapanche, degli sgabelli pieghevoli e dei tavoli.
Quali sono le caratteristiche della domus patrizia romana?
La domus patrizia si sviluppava attorno ad un atrio centrale coperto ai lati da tetti inclinati che convogliavano l’acqua piovana in una vasca centrale chiamata “impluvium”. L’atrio era di forma rettangolare e su di esso si aprivano vari ambienti, il più importante era il tablinum, posto davanti all’ingresso.
Come era l’arredamento nelle case dei plebei?
Il mobilio era scarno: qualche sedia, delle cassapanche, degli sgabelli pieghevoli e dei tavoli. Le finestre non avevano vetri; spesso uno stesso locale fungeva sia da camera da pranzo che da camera da letto. Promiscuità, disordine, sporcizia, rumori: questa era la vita negli alloggi popolari.
Come vivevano i romani nelle domus?
I ricchi abitavano nelle domus. La casa era ad un solo piano e riceveva la luce da un’apertura del soffitto, da una parte di tetto spiovente detta #compluvium. Le persone meno ambienti invece vivevano nelle insule, casamenti simili ai moderni condomini, composti di più piani per sfruttare lo spazio verso l’alto.
Come costruivano le case gli antichi romani?
Le insulae erano edificate uno addossata all’altra per risparmiare materiale nella costruzione di pareti; erano costruite con materiali scadenti, molte parti erano in legno, non vi era alcun rispetto delle norme igieniche e, soprattutto, erano privi di canne fumarie: tutti elementi che le rendevano soggetti a crolli …
Quali sono le principali differenze tra domus e Insula?
Le insulae, alti edifici a più piani, erano destinate alla maggior parte degli abitanti dell’urbe, i Romani più ricchi abitavano invece nelle domus, case indipendenti a uno o due piani.