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Quando presentare domanda maternita gestione separata?

Quando presentare domanda maternità gestione separata?

La domanda va inoltrata prima dei due mesi che precedono la data prevista del parto e comunque mai oltre un anno dalla fine del periodo indennizzabile, pena la prescrizione del diritto all’indennità.

Come funziona la maternità per i liberi professionisti?

Calcolo dell’indennità di maternità L’indennità è pari all’80% dei compensi professionali dichiarati nell’anno precedente l’evento, commisurata su 5 mesi (quindi 5/12 dell’80% del reddito dell’anno precedente). È comunque previsto un importo minimo, per le professioniste con un volume di affari basso.

Come funziona la maternità per gli autonomi?

Per le lavoratrici autonome l’indennità viene riconosciuta per i 2 mesi precedenti alla data presunta del parto e nei 3 successivi. Spetta anche in caso di adozione o affidamento preadottivo, ma in questo caso per i 5 mesi successivi all’ingresso in famiglia del minore.

Chi ha partita IVA ha diritto alla maternità?

Iniziamo sin da subito rispondendo all’interrogativo. No, i lavoratori autonomi che operano con partita IVA non sono esclusi dal congedo di maternità. Infatti, gli stessi, hanno diritto all’indennità INPS di maternità esattamente come i lavoratori con contratto di lavoro subordinato.

Quanto spetta di maternità?

Il congedo per maternità obbligatoria ha una durata di 5 mesi, durante i quali la donna percepisce l’80% della sua retribuzione, ed inizia due mesi prima della data prevista del parto per poi terminare al compimento del terzo mese del bambino.

Quanto prende di maternità alle lavoratrici autonome?

Indipendentemente, quindi, dal reddito, l’indennità erogata dall’Inps sarà pari all’80% di: 47,58 euro per le lavoratrici artigiane e per le commercianti; 41,87 euro per le coltivatrici dirette, colone, mezzadre, imprenditrici agricole professionali.

Come e quando viene rimborsata la maternità al datore di lavoro?

Chi paga l’indennità di maternità? Ricordiamo, però, che ci sono CCNL che stabiliscono l’obbligo per il datore di lavoro di pagare lo stipendio al 100%; anche in questo caso il rimborso da parte dell’INPS riguarderà solamente l’80% della retribuzione, con il restante 20% che è totalmente a carico del datore di lavoro.

Chi comunica all’inps l’interdizione anticipata?

L’interdizione anticipata per maternità può essere disposta dall’ASL (gravidanza a rischio) o dall’Ispettorato territoriale del lavoro (lavoro a rischio) al ricorrere di particolari condizioni riguardanti l’ambiente di lavoro, le caratteristiche dell’attività svolta o le condizioni di salute della gestante.

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